La base sarà in Macassar; spessore finito di un centimetro e diametro di 11 centimetri.
Quindi prendiamo un martire con 6 cm di lato ed altezza di almeno 4 cm e lo incolliamo su una tavoletta di Macassar spessa 1,5 cm e con lato di 13 cm.
Stringiamo con strettoio, morsa, mettiamo la moglie in equilibrio sul pezzo..insomma forniamo una adeguata pressione ai due pezzi e li mettiamo da parte.
Il progetto è fatto e le idee sono chiare.
La base è pronta ed incollata sul martire, quindi la mettiamo sul tornio e la facciamo diventare rotonda: solo sgrezzata, senza portarla alle dimensioni definitive ma con la faccia che riceverà il primo anello perfettamente spianata.
Fatto?
Bene, possiamo toglierla dal mandrino e metterla da parte (furbescamente abbiamo prima contrassegnato ogni lato del martire con il numero della griffa che lo teneva, così non c'è problema di centraggio

) .
Ora dobbiamo preparare il materiale da cui ricavare i segmenti.
Dal progetto ricaviamo che servono:
- 124 cm di legno A (che nel nostro caso è Acero) con altezza 1,5 cm e larghezza 2 cm.
- 372 cm di legno B (che nel nostro caso è Macassar) con altezza 1,5 c, e larghezza 2 cm.
- 39,5 cm di legno A con altezza 1,5 cm e larghezza 3 cm.
- 56,5 cm di legno B con altezza 1,5 cm e larghezza 3 cm.
- 92 cm di legno B con altezza 1,5 cm e larghezza 4 cm.
Naturalmente a queste misure noi aggiungiamo almeno il 10/15 % in più per gli sfridi dei tagli ed eventuali errori.
Prendiamo dunque le assi e con una circolare (o nastro) ricaviamo le nostre "stecche".
Ovvio che saranno di dimensioni leggermente maggiori del necessario poiché dovremo poi piallarle.
Pialleremo perfettamente ai "quattro fili" (così si dice dalle mie parti) ovvero in modo da avere le quattro facce perfettamente a 90° l'una con l'altra. Serve allo scopo una pialla che lavori filo e spessore.
Siete bravissimi:avete ottenuto quasi quello che serve...
Come quasi??
Quasi, perché ora le vostre preziose stecche dovranno essere calibrate, nei due lati "larghi".
Tale operazione migliora di un bel po' la superficie che riceverà la colla e garantisce la perfetta planarità (qualche gobbetta o rigatura la pialla può lasciarla anche se leggerissima, soprattutto se avete il tamburo a due coltelli e non a tre).
Per calibrare ci vuole la calibratrice...semplice no?
Sul mercato troverete scelte per tutte le tasche......
Oppure con circa un centinaio di euro potete costruirvi questa:
Funziona ottimamente: dotata di un potente (beh, insomma..) motore recuperato da una lavabiancheria e avanzi di legname vario. L'unico costo "importante" sono i cuscinetti con chiocciola (circa 50 euro l'uno).
Il mobiletto sottostante non è parte fondamentale del progetto: ne integra la funzionalità e poi dovevo recuperarlo in qualche modo!
A chi interessa, il link del progetto originale (che si presta a qualche modifica) è
QUESTO.
E finalmente dopo tante chiacchiere, un bellissimo e fulgido esempio di due della nostre "generatrici di segmenti" (le stecche,insomma).
Riprendete ora in mano la base (quella incollata al martire e già stondata, ricordate?) e da un piallaccio di legno chiaro (Acero, Pioppo, Abete, etc) ricavate un tondo che incollerete sulla superficie ben spianata preparata in precedenza: mentre la colla fa presa, tagliate un altro tondo ma da un piallaccio scuro (Wengè,Ebano,etc) e ora lo incollate sul precedente piallaccio chiaro.
Quindi ora abbiamo: base scura, piallaccio chiaro, piallaccio scuro.
Mettete il tutto in pressa e andiamo a far d'altro: iniziamo cioè, finalmente, a tagliare i segmenti.
Il progetto dice che il primo anello ha un diametro di 9 cm e quindi una circonferenza di 28,26 cm (
circonferenza = diametro x 3,14)
Sempre dal progetto sappiamo che i segmenti sono 12 e che quindi saranno lunghi 2,35 cm (
lunghezza del segmento = circonferenza / numero dei segmenti)
Notate bene: quando parlo del segmento si intende un trapezio regolare e quando parlo di lunghezza del segmento si intende la lunghezza della sua base maggiore.
Sempre il progetto ci dice (quanto chiacchiera...e quanto è utile

) che l'angolo di taglio dei segmenti sarà di 15°.
Perché proprio 15° e non 16° o 21°,chiederà qualcuno?
Perché un cerchio di 360° diviso in 12 settori dà un angolo di 30°: poiché i nostri settori (segmenti) hanno due lati angolati, l'angolo di 30° viene diviso in due...ed ecco i nostri 15°.
Formula per il calcolo dell'Angolo di Taglio dei Segmenti (ATS):
ATS = (360° / numero dei segmenti) / 2.
Abbiamo tutti i dati per iniziare a tagliare i segmenti....con cosa?
- sega a nastro: sconsigliata! Occorre costruire un jig per presentare i pezzi alla lama senza affettarsi le dita e lascia una superficie di taglio piuttosto bruttarella.
- sega circolare: occorre preparare una slitta di presentazione alla lama precisa negli angoli di taglio. L'INCRA (sia il modello 3000 sia il 5000) è fantastica...anche come prezzo. Una soluzione che non amo molto perché c'è sempre qualche "oggetto volante" nel lab tagliando con questo metodo.
- sega troncatrice: è il metodo che prediligo, ma per essere davvero efficiente l'attrezzo deve essere di ottima qualità e deve essere settato (precisione di tavola e sostegni) in modo impeccabile. La lama deve essere di qualità assoluta.
Forza, stiamo per arrivare al dunque!
Abbiamo settato il nostro mezzo di taglio e abbiamo prodotto questi:
Li avete tagliati tutti e 12?
Bravissimi!
Non tirate fuori la colla!!
Non è ancora il momento.
Invece prendete la vostra carteggiatrice a disco e montate il jig per calibrare gli angoli.
Si tratta di una semplice tavola in MDF larga e lunga come la tavola della carteggiatrice: sotto incollate/avvitate uno slot in legno duro che permetta alla tavola di scivolare perfettamente parallela al disco.
Sul lato sx della tavola avvitate/incollate un riscontro in legno duro PERFETTAMENTE a 90° con la tavola.
Sul riscontro avvitate un "qualcosa" che tenga in posizione la tavoletta con l'angolo di taglio adatto al segmento in lavorazione.
Una cosa simile:
Più complicato da spiegare che da fare
Questa operazione serve a far si che i lati dei segmenti siano perfetti e che quindi non vi sia fessurazione.
Adesso prendete la colla e, a coppie, iniziate ad incollare i segmenti.
Mettetevi su una superficie piana e possibilmente di materiale su cui la colla non faccia presa.
Mettete la colla su un lato, avvicinate i due segmenti, strofinateli leggermente l'uno contro l'altro per distribuire la colla poi teneteli fermi in posizione per circa 6/8 secondi.
Passate ad un'altra coppia.
Guardateli: non sono carini?
Ora avete 6 coppie di segmenti: formiamo due semicerchi con tre coppie ognuno.
Il "modus operandi" è quello già descritto: un po' di colla su una superficie, si avvicina, si strofina e si tiene in posizione per 6/8 secondi.
Avviciniamo i due semicerchi e interponiamo fra le due superfici un pezzetto di piallaccio (SENZA colla); poi con una fascetta metallica (o un elastico se preferite) stringiamo il tutto, così:
A questo punto occorre aspettare almeno un paio d'ore: idealmente sarebbe ottimo attendere una nottata...intanto possiamo preparare gli altri segmenti.
Questo tempo di attesa è necessario a far sì che i due semicerchi siano sufficientemente robusti da poter sopportare la carteggiatura sui due lati estremi.
Infatti, pur prestando la massima attenzione, difficilmente i due semicerchi avranno la possibilità di combaciare perfettamente, quindi occorre ripristinare la planarità fra i segmenti.
Una volta controllato che la giunzione sia perfetta...colla...pressione...e fascetta (o elastico).
A questo punto è assolutamente necessario che passino almeno dodici ore.
Togliete la fascetta (o l'elastico) e calibrate l'anello, solo quel tanto che basta ad avere due superfici perfette
Avrete ottenuto un facsimile di questo:
Che è il primo anello, in posizione per essere incollato sulla base sottostante.
Curate la centratura, colla, pressione e mettete da parte.
Tagliate i segmenti, carteggiate, incollate, carteggiate, incollate, etc, etc.
Ormai vi siete impratichiti, vedo
Così arriviamo fin qui:
Ve la siete cavata niente male!! Complimenti.
Ora lasciate riposare il tutto ed il giorno successivo mettiamo sul tornio e diamo una "stondata" dentro e fuori: serve a mantenere la centratura (sia statica che dinamica).
Ormai per voi costruire gli anelli è un gioco da ragazzi: credo abbiate ben compreso quali sono le regole cruciali.
Tanto per gradire, due anelli: l'inferiore già passato alla calibratrice (se ne vedono gli effetti sulla superficie). Quello superiore è nella fase finale di incollaggio fra i due semicerchi.
Ora vediamo come costruire la decorazione centrale.
Partiamo incollando due strisce: una sottile di Acero (di questa sottile fatene un'altra..poi ci servirà

) e una grossa (almeno il doppio rispetto alla prima) di Macassar.
Aspettiamo le solite 12 ore e calibriamo la tavoletta ottenuta.
Impostiamo l'angolo di taglio e la misura voluta...e via a far segmenti bicolori:
Questi nostri segmenti se li accostiamo alternandone il verso, ci danno l'idea di cosa andiamo a comporre:
Inizia a stuzzicarvi?
Bene!
Ora prendete quella stecca che avete preparato in precedenza, quella identica come dimensioni a quella che avete incollato sul Macassar...sì, proprio quella: tagliatela a segmenti nella misura dell'altezza dei segmenti bicolori, così:
E finalmente componiamo la nostra greca, che si presenta così:
Bene, sapete già cosa dovete fare ora: carteggiare tutte le superfici, controllare che non ci siano fessure (non sperate invano: se ci sono prima di incollare...ci saranno anche dopo

), incollare, carteggiare, incollare.
Però si iniziano a vedere i risultati, infatti siamo nella dirittura finale!
Il nostro anello centrale prende il posto che gli compete e una volta che la colla ha fatto ben presa (le solite 12 ore), torniamo dentro e fuori: non ancora alla forma finale, definiamo però le linee generali.
Poi una bella verniciata con turapori, per evitare la contaminazione fra i i diversi legni quando carteggeremo.
Arriviamo qui:
Questo "grezzotto" mettetelo ad asciugare e intanto andiamo avanti con l'altra parte del nostro vaso.
Altra parte?
Ah, già...vi ho lasciato il piacere della sorpresa
Per comodità di lavorazioni interne e per evitare di sovraccaricare il tornio con uno "sbalzo" eccessivo (i possessori di torni galattici non hanno diritto di replica

) che produrrebbe vibrazioni e quindi una lavorazione difficoltosa, il vaso lo realizziamo in due parti che andiamo poi a riunire.
Non c'è alcuna difficoltà aggiuntiva: così come dal "piede" abbiamo sovrapposto gli anelli, ora partiamo dal "collo" e procediamo nello stesso modo. Così:
Arrivate fino all'anello prestabilito per creare la giunzione, tornite con discreta definizione ma non al finito e date il turapori.
Con i due pezzi asciutti (un paio di giorni) tornate al tornio e finite dando la finitura che avete previsto per l'interno.
Ora stendete la colla su una delle due parti che comporranno il vaso (non esagerate: le colature all'interno non sono belle a vedersi) e congiungetele.
Dopo un paio di minuti, con precauzione mettete il vaso sul tornio e serrate la contropunta.
Ecco pronto il vostro vaso per la lavorazione finale:
Come potete notare, restano da definire il collo e la bocca del vaso e poi rifinire la linea generale, con sgorbia prima e cartavetro poi, portando il tutto allo spessore desiderato (in questo caso specifico mediamente 6 mm.).
Tutto sommato, sono lavori piacevoli e di precisione.
Buon lavoro!